Quando alle 6:30 suona la sveglia, fuori ci sono 4 gradi sotto zero ed una nebbia impenetrabile. La tentazione di starmene sotto il piumone é davvero forte, soprattutto quando vengo a sapere che l’amico Francesco non parteciperà a causa di una notte insonne a base di baby-sitting. Ma ormai sono sveglio e mi decido ad uscire. La vera impresa é raggiungere Casorate: conosco la strada ma sono costretto ad usare il GPS a causa di una nebbia di proporzioni bibliche. Una volta arrivato e parcheggiata la macchina, mi incammino verso la zona partenza ma… dopo pochi metri mi ritrovo già a corricchiare per combattere il freddo pungente. Alla partenza trovo Giovanni e Fabrizio, due amici-colleghi VDS e decidiamo di correrla assieme nonostante le nostre velocità di crociera siano diverse.
Si parte e quasi subito ci ritroviamo in un paesaggio siberiano e comincia il fondo sterrato che caratterizza l’80% del percorso. Le cose da ammirare sul percorso sarebbero molte… se non fosse per la nebbia: passiamo dalla cappella del Lazzaretto (costruita per ricordare i morti della peste del 1500) attraversiamo il naviglio di Bereguardo, l’enorme cascina Fallavecchia, si entra nel parco del Ticino, si attraversa Morimondo con la sua abbazia, e si attraversa il ponte gobbo alla Cascina Conca. Tutti posti molto belli che con questa nebbia e sotto la brina assumono un aspetto rarefatto e quasi surreale. La corsa procede molto tranquilla, sia per stare al passo del più lento ma anche per la necessita di stare attenti a dove si mettono i piedi, non solo sullo sterrato ma anche sui tratti asfaltati visto che sono ricoperti da un’insidiosa patina ghiacciata.
Dal punto di vista podistico, ho corso questa non-competitiva con il solo obiettivo di mettere un po’ di Km nelle gambe e di testare la distanza dei 21Km per la prima volta dopo l’infortunio. Se a questo si aggiungono l’andatura “di gruppo”, le soste prolungate ai ristori e il fondo insidioso, sono più che soddisfatto dei 5’35” di media finali.
Nell’insieme, gara ben organizzata con l’unica pecca di non avere un luogo coperto e riscaldato dove cambiarsi.
Con Giovanni all’arrivo
Nella foto non si apprezza il dettaglio delle sopracciglia ghiacciate
3 Responses to “StraCasorate 2012”
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Grande Fra!!
bellissima descrizione e bellissima esperienza!
devo dire che ne è valsa la pena di alzarsi così presto.
Mi sto allenando per riuscire a starti dietro 😉
Gio
Non mollare Gió, che la maratona si avvicina 😉
Sono contento di leggere che hai ripreso bene, in fondo siamo a gennaio e quindi potrai toglierti parecchie soddisfazioni anche quest’anno.